La battaglia della Meloria sancisce la definitiva sconfitta di Pisa e il conseguente predominio marittimo della città di Genova.
I rapporti tra Genovesi e Pisani non erano mai stati idilliaci e non c'era occasione per provocare piccoli scontri che spesso si tramutavano in violente battaglie. Nel 1282, il pretesto arrivò da un certo Simoncello Giudice di Cinarca, un Corso battuto dai Genovesi nelle acque antistanti l'isola, che dopo la sconfitta si rifugiò a Pisa sostenendo di essere stato attaccato impunemente e senza motivo dalle galee di Genova.
I Pisani si prepararono alla battaglia con un odio feroce verso i Genovesi, dicendo che "in mare li aveano come femmine e in ogni parte li soperchiavano".
Anche i Genovesi si prepararono alla guerra. A Sampierdarena furono allestite cinquanta galee, tutte le navi in navigazione furono allertate per lo stato di guerra e a tutti gli uomini fu ordinato di
Data | 6 agosto 1284 | ||
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Luogo | presso le secche della Meloria (al largo di Livorno) | ||
Esito | Decisiva vittoria genovese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Torre della Meloria luogo della Battaglia |
I rapporti tra Genovesi e Pisani non erano mai stati idilliaci e non c'era occasione per provocare piccoli scontri che spesso si tramutavano in violente battaglie. Nel 1282, il pretesto arrivò da un certo Simoncello Giudice di Cinarca, un Corso battuto dai Genovesi nelle acque antistanti l'isola, che dopo la sconfitta si rifugiò a Pisa sostenendo di essere stato attaccato impunemente e senza motivo dalle galee di Genova.
I Pisani si prepararono alla battaglia con un odio feroce verso i Genovesi, dicendo che "in mare li aveano come femmine e in ogni parte li soperchiavano".
Anche i Genovesi si prepararono alla guerra. A Sampierdarena furono allestite cinquanta galee, tutte le navi in navigazione furono allertate per lo stato di guerra e a tutti gli uomini fu ordinato di