martedì 31 dicembre 2013

S-Drive o in linea d’asse: differenze di manovra


Un interessante annotazione sulle manovre di ormeggio in banchina, in retro, tratto da Solo Vela di Aprile 2003, ed in cui si fa notare la reale differenza di manovra, e semplicità della stessa,tra le barche dotate con trasmissione tradizionale in linea d'asse e quelle con piede Sail Drive.


S-Drive o in linea d’asse: sono i due tipi di trasmissione che si trovano sulle imbarcazioni a vela.
Una barca in S-Drive monta l’elica su di un piedino che si trova quasi al centro della carena, quindi molto distante dal timone; la turbolenza che l’elica genera con la sua evoluzione si disperde prima di arrivare alla pala e di conseguenza la barca continua a rispondere perfettamente al timone.
Invece, l’elica montata al termine di una linea d’asse, si trova molto vicina al timone, in alcuni casi proprio a ridosso di questo, ciò fa sì che tutte le turbolenze create dall’elica in retromarcia investano la superficie della pala e che questa non sia più in grado di dirigere la barca efficacemente.
E’ un po’ come quando ci si trova su di un mulinello o sulla scia di una nave: il timone immerso nelle turbolenze non ha più presa sull’acqua e quindi non governa.

PREPARIAMOCI ALL’INGRESSO DEL PORTO PER L’ORMEGGIO

Prima di imboccare il canale che porta all’ingresso del porto, è consigliabile:

aver consultato il portolano, per conoscere profondità, informazioni sui tipi di attracco, e tutti i dati tecnici del caso;
annunciare il nostro ingresso agli addetti del porto, via radio vhf ; ogni porto ha il suo canale di lavoro, indicato anche sul portolano (frequentemente il canale 9);
ricordarsi di disporre lungo le fiancate della barca i PARABORDI, e di preparare le CIME di ormeggio , ben fissate alle bitte della imbarcazione;
disinserire il pilota automatico e tenere accesi e controllati gli strumenti e l’ECOSCANDAGLIO per la misura del fondale.
Dentro al porto:

Una volta imboccato il canale di accesso al porto, ricordarsi che LE UNITA’ IN USCITA HANNO LA PRECEDENZA (eccetto il porto di Brindisi).
Dobbiamo rimanere a distanza da eventuali traghetti o navi a manovrabilità limitata.
Procedendo a motore, LE PRECEDENZE DEVONO ESSERE DATE A CHI SOPRAGGIUNGE ALLA NOSTRA DESTRA.
Bisogna rispettare il limite di velocità segnalato all’interno del porto (solitamente 3 nodi)
E importante conoscere il raggio di accostata della barca e la minima velocità con cui si riesce a manovrare.
Una volta ormeggiata la barca, è dovere dello skipper notificare i dati dell’imbarcazione e dell’equipaggio, presso la sede dell’autorità portuale, indicando il luogo di provenienza, la durata della sosta e la destinazione prossima.
In un porto privato è necessario pagare la sosta e rispettare le norme di comportamento e sicurezza imposte dal codice della struttura portuale.
QUALCHE INDICAZIONE RELATIVA ALL’ORMEGGIO

Ormeggio di prua con trappa a poppa su catenaria:

questo sistema prevede una catena disposta sul fondo e parallela alla banchina di ormeggio, da cui dipartono altri spezzoni di catena denominati TRAPPE.
Una volta che la barca si accosta di poppa o di prua , si fissano le cime a terra da un lato, mentre dall’altro si mette in tensione la trappa. Fare in modo che l’imbarcazione resti discosta dalla banchina.

Ormeggio di poppa con trappa a prua su catenaria:

Ormeggio nei porti

Parlando di ormeggi e di porti, è importante consultare i "portolani", pubblicazioni che contengono le cartografie con tutte le indicazioni tecniche della marina in questione e l’elenco di tutti i servizi offerti dalla struttura.

Alcune definizioni:


MARINA: struttura artificiale o naturale (che sfrutta le caratteristiche naturali della costa), utilizzate per l’ormeggio di imbarcazioni e dotate dei servizi attinenti alla diportistica.

PORTO COMMERCIALE: struttura ben protetta da dighe esterne, destinato al traffico commerciale; in zone separate possono attraccare unità da diporto in una struttura attrezzata di tutti i servizi attinenti.

PORTO CANALE: struttura realizzata su un canale navigabile comunicante con il mare e dotata di approdi su moli e pontili, fornita di tutti i servizi della diportistica.

Nel porto sentiamo parlare di:

domenica 29 dicembre 2013

A vela per consolidare il team della vostra azienda


Specializzato nella realizzazione di eventi aziendali di ogni tipo che vanno dal puro divertimento per il cliente di valore, fino all'organizzazione di eventi che permettano di consolidare un gruppo che miri al successo.

I nostri eventi di intrattenimento aziendali possono essere flessibili secondo ciò che voi suggerite in modo tale da poter davvero condividere l'esperienza di essere in mare con il cliente principali. Troviamo anche che l'essere a bordo sia un ottimo modo di spezzare le catene della sala riunioni, in modo che le idee nuove possano essere discusse e le conversazioni possano avere luogo in un modo che difficilmente avrebbero potuto esserci in circostanze normali.

È possibile

domenica 8 dicembre 2013

Vendèe Globe

La Vendèe Globe è la più famosa e conosciuta Regata Oceanica intorno al Mondo, il sogno di ogni velista. 
Storia e piccoli aneddoti di una gara unica ed estrema.

La regata Oceanica si svolge ogni 4 anni, questa manifestazione velica è innanzitutto un’avventura umana che si svolge in solitario, intorno al mondo senza scali, su barche monoscocca. 

La partenza e l’arrivo avviene a Les Sables d’Olone in Francia. In questa regata si percorrono 43,000 km, dopo la partenza data con un colpo di cannone, gli equipaggi fanno rotta verso il Golfo di Biscaglia dirigendosi verso Sud passando per tre celebri capi:il Capo di Buona Speranza, il Capo Lewin e il Capo Horn.
La “leggenda” narra che la competizione sia nata da un gruppo di amici in cerca di sensazioni forti. Philippe Jeantot organizzò il primo Vendèe Globe nel lontano 1989, “il tempo”, ha dichiarato, è un

sabato 7 dicembre 2013

All Is Lost - Tutto è perduto. Il Film

Un film di J.C. Chandor. Con Robert Redford Titolo originale All Is Lost.
Nuovo progetto di J.C. Chandor, regista che si è fatto notare con il suo film d'esordio, Margin Call, e che ha come protagonista Robert Redford.
Un film 'pragmatico' che restituisce dignità alle cose e alle persone, rivendicando la manualità
Un uomo naviga a vista sull'Oceano Indiano. Colpito un container alla deriva, ripara la falla e libera lo scafo dall'acqua imbarcata. Accomodato il danno, riprende la navigazione minacciata da lontano da nuvole nere. Abile e previdente, si organizza per affrontare la tempesta che, forte e implacabile, ha la meglio sull'imbarcazione. Rovesciato, precipitato in mare, riemerso, arrampicato, scivolato, ferito, l'uomo getta in acqua un natante gonfiabile, attendendo che il vento e le onde si plachino. L'indomani sotto un sole timido recupera suppellettili, generi alimentari e oggetti di navigazione, guardando mestamente affondare la sua barca a vela. Munito di sestante e di saldo coraggio, si barcamena, calcolando la sua posizione sulla mappa nautica. Invisibile alle navi e ai mercantili che incrociano la sua rotta, non si arrende alla natura e alle incessanti tempeste, rispondendo alla sua collera e rovesciando i suoi rovesci.
All is Lost è una storia di permanenza, la permanenza di un uomo in mare che si scontra con la fiera irriducibilità della natura. Diversamente dal capitano Achab (Moby Dick) e dal capitano Aubrey (Master and Commander), l'uomo senza nome di Robert Redford non ha balene bianche o fregate da inseguire per placare l'ossessione. Altrimenti ancora da Pi, il ragazzo indiano e naufrago di Ang Lee, il protagonista non ha una controparte con cui condividere l'esistenza e pochi metri di spazio. Di lui non sappiamo nulla se non le poche parole affidate al mare e allo spettatore, con cui si scusa giurando di averci provato. Perché a vivere lui ci ha provato davvero, resistendo in un oceano sempre più privo di mondo e delle cose perdute del titolo. Opera seconda di J.C. Chandor, All is Lostdura due ore ed è occupato da Robert Redford, completamento solo e 

domenica 1 dicembre 2013