1. specchio mobile
2. specchio fisso
3. cannocchiale
4. alidada con dente di sblocco e vite micrometrica
L’immagine dell’astro è riflessa dallo specchio 1 sullo specchio 2; essendo questo per metà trasparente esso permetterà di vedere contemporaneamente l’astro e l’orizzonte.
Attraverso il cannocchiale 3 quindi si riescono ad allineare le due immagini.
Questo è possibile perché lo specchio 1 è mobile e solidale con l’alidada 4; spostando questa si fanno combaciare le immagini poi si legge il valore dell’angolo sul lembo graduato 5
Come abbiamo detto la “misura” si effettua quando vediamo astro e orizzonte contemporaneamente. Si impugna il sestante - mettendo la scala su 0°00,0’ in modo che sia possibile vedere la stessa cosa sia come immagine diretta che come immagine riflessa - e si punta contro l’astro (attenzione a mettere un adeguato numero di filtri se puntate contro il sole).
Quello che vedrete in realtà non è esattamente il sole o la stella divisa a metà come nel disegno ma una sovrapposizione delle due immagini. Muovendo l’alidada le vedrete sdoppiarsi e, se state usando filtri differenti per i due specchi, queste due immagini avranno un colore diverso. Da questa scomoda posizione si deve far ruotare il telaio del sestante mantenendo ferma l’alidada. Si schiaccia quindi il dente di sblocco e si ruota il telaio finché nello specchio fisso non compare l’orizzonte. Se tutto è stato fatto bene lo specchio mobile è ancora puntato sull’astro quindi ora vediamo contemporaneamente le due immagini
In tutta l’operazione lo specchio mobile è rimasto fermo, puntato verso il sole.
Non riuscite a vedere l’orizzonte? Probabilmente non avete tolto i filtri dello specchio semitrasparente. Questi sono necessari quando inquadrate il sole ma vanno eliminati durante la "discesa" del telaio altrimenti l’orizzonte resta invisibile. Per effettuare la collimazione poi potrà servire nuovamente un filtro (non troppo opaco) per l’orizzonte così da avere il minor contrasto possibile tra immagine diretta e riflessa.
La collimazione viene effettuata in questo modo: prima si allineano in maniera grossolana astro e orizzonte agendo solo sulla frizione dell’alidada, poi si raffina con la vite micrometrica infine si controlla facendo oscillare il sestante. Quest’ultima verifica è molto importante perché su una barca è difficile tenere un strumento perfettamente dritto e si rischia di collimare l’astro su un punto dell’orizzonte non esattamente sotto la sua verticale.
In questo movimento a pendolo l’astro tocca l’orizzonte nel punto più basso della sua curva. Non deve mai "bagnarsi" o passare troppo alto.
NON collimato ("BAGNATO") NON collimato (TROPPO ALTO)
Ognuno ha la sua tecnica per usare il sestante: c’è chi si mette in piedi, chi seduto, chi in pozzetto, chi in coperta,... l’importante è trovarsi una posizione comoda! Bisogna a questo punto determinare esattamente a che altezza (elevazione)si trova il vostro occhio, dato che ci servirà per la prima correzione. In alcune condizioni può essere necessario mettersi molto in alto, con mare mosso per esempio, per avere un orizzonte più ampio ed evitare di confonderlo con la cresta di un’onda vicina. Per prendere l’altezza di un astro, dobbiamo anzitutto decidere se mettere il cannocchiale o no. Questo infatti è amovibile perché con esso i contorni si vedono più nitidi, quindi la misura è migliore, ma restringe molto il campo visivo. In particolare per le stelle è inutile essendo queste puntiformi ed a volte è necessario toglierlo anche con il sole (sempre in situazioni di mare agitato e orizzonte poco evidente).
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