martedì 31 dicembre 2013

S-Drive o in linea d’asse: differenze di manovra


Un interessante annotazione sulle manovre di ormeggio in banchina, in retro, tratto da Solo Vela di Aprile 2003, ed in cui si fa notare la reale differenza di manovra, e semplicità della stessa,tra le barche dotate con trasmissione tradizionale in linea d'asse e quelle con piede Sail Drive.


S-Drive o in linea d’asse: sono i due tipi di trasmissione che si trovano sulle imbarcazioni a vela.
Una barca in S-Drive monta l’elica su di un piedino che si trova quasi al centro della carena, quindi molto distante dal timone; la turbolenza che l’elica genera con la sua evoluzione si disperde prima di arrivare alla pala e di conseguenza la barca continua a rispondere perfettamente al timone.
Invece, l’elica montata al termine di una linea d’asse, si trova molto vicina al timone, in alcuni casi proprio a ridosso di questo, ciò fa sì che tutte le turbolenze create dall’elica in retromarcia investano la superficie della pala e che questa non sia più in grado di dirigere la barca efficacemente.
E’ un po’ come quando ci si trova su di un mulinello o sulla scia di una nave: il timone immerso nelle turbolenze non ha più presa sull’acqua e quindi non governa.

PREPARIAMOCI ALL’INGRESSO DEL PORTO PER L’ORMEGGIO

Prima di imboccare il canale che porta all’ingresso del porto, è consigliabile:

aver consultato il portolano, per conoscere profondità, informazioni sui tipi di attracco, e tutti i dati tecnici del caso;
annunciare il nostro ingresso agli addetti del porto, via radio vhf ; ogni porto ha il suo canale di lavoro, indicato anche sul portolano (frequentemente il canale 9);
ricordarsi di disporre lungo le fiancate della barca i PARABORDI, e di preparare le CIME di ormeggio , ben fissate alle bitte della imbarcazione;
disinserire il pilota automatico e tenere accesi e controllati gli strumenti e l’ECOSCANDAGLIO per la misura del fondale.
Dentro al porto:

Una volta imboccato il canale di accesso al porto, ricordarsi che LE UNITA’ IN USCITA HANNO LA PRECEDENZA (eccetto il porto di Brindisi).
Dobbiamo rimanere a distanza da eventuali traghetti o navi a manovrabilità limitata.
Procedendo a motore, LE PRECEDENZE DEVONO ESSERE DATE A CHI SOPRAGGIUNGE ALLA NOSTRA DESTRA.
Bisogna rispettare il limite di velocità segnalato all’interno del porto (solitamente 3 nodi)
E importante conoscere il raggio di accostata della barca e la minima velocità con cui si riesce a manovrare.
Una volta ormeggiata la barca, è dovere dello skipper notificare i dati dell’imbarcazione e dell’equipaggio, presso la sede dell’autorità portuale, indicando il luogo di provenienza, la durata della sosta e la destinazione prossima.
In un porto privato è necessario pagare la sosta e rispettare le norme di comportamento e sicurezza imposte dal codice della struttura portuale.
QUALCHE INDICAZIONE RELATIVA ALL’ORMEGGIO

Ormeggio di prua con trappa a poppa su catenaria:

questo sistema prevede una catena disposta sul fondo e parallela alla banchina di ormeggio, da cui dipartono altri spezzoni di catena denominati TRAPPE.
Una volta che la barca si accosta di poppa o di prua , si fissano le cime a terra da un lato, mentre dall’altro si mette in tensione la trappa. Fare in modo che l’imbarcazione resti discosta dalla banchina.

Ormeggio di poppa con trappa a prua su catenaria:

Ormeggio nei porti

Parlando di ormeggi e di porti, è importante consultare i "portolani", pubblicazioni che contengono le cartografie con tutte le indicazioni tecniche della marina in questione e l’elenco di tutti i servizi offerti dalla struttura.

Alcune definizioni:


MARINA: struttura artificiale o naturale (che sfrutta le caratteristiche naturali della costa), utilizzate per l’ormeggio di imbarcazioni e dotate dei servizi attinenti alla diportistica.

PORTO COMMERCIALE: struttura ben protetta da dighe esterne, destinato al traffico commerciale; in zone separate possono attraccare unità da diporto in una struttura attrezzata di tutti i servizi attinenti.

PORTO CANALE: struttura realizzata su un canale navigabile comunicante con il mare e dotata di approdi su moli e pontili, fornita di tutti i servizi della diportistica.

Nel porto sentiamo parlare di:

domenica 29 dicembre 2013

A vela per consolidare il team della vostra azienda


Specializzato nella realizzazione di eventi aziendali di ogni tipo che vanno dal puro divertimento per il cliente di valore, fino all'organizzazione di eventi che permettano di consolidare un gruppo che miri al successo.

I nostri eventi di intrattenimento aziendali possono essere flessibili secondo ciò che voi suggerite in modo tale da poter davvero condividere l'esperienza di essere in mare con il cliente principali. Troviamo anche che l'essere a bordo sia un ottimo modo di spezzare le catene della sala riunioni, in modo che le idee nuove possano essere discusse e le conversazioni possano avere luogo in un modo che difficilmente avrebbero potuto esserci in circostanze normali.

È possibile

domenica 8 dicembre 2013

Vendèe Globe

La Vendèe Globe è la più famosa e conosciuta Regata Oceanica intorno al Mondo, il sogno di ogni velista. 
Storia e piccoli aneddoti di una gara unica ed estrema.

La regata Oceanica si svolge ogni 4 anni, questa manifestazione velica è innanzitutto un’avventura umana che si svolge in solitario, intorno al mondo senza scali, su barche monoscocca. 

La partenza e l’arrivo avviene a Les Sables d’Olone in Francia. In questa regata si percorrono 43,000 km, dopo la partenza data con un colpo di cannone, gli equipaggi fanno rotta verso il Golfo di Biscaglia dirigendosi verso Sud passando per tre celebri capi:il Capo di Buona Speranza, il Capo Lewin e il Capo Horn.
La “leggenda” narra che la competizione sia nata da un gruppo di amici in cerca di sensazioni forti. Philippe Jeantot organizzò il primo Vendèe Globe nel lontano 1989, “il tempo”, ha dichiarato, è un

sabato 7 dicembre 2013

All Is Lost - Tutto è perduto. Il Film

Un film di J.C. Chandor. Con Robert Redford Titolo originale All Is Lost.
Nuovo progetto di J.C. Chandor, regista che si è fatto notare con il suo film d'esordio, Margin Call, e che ha come protagonista Robert Redford.
Un film 'pragmatico' che restituisce dignità alle cose e alle persone, rivendicando la manualità
Un uomo naviga a vista sull'Oceano Indiano. Colpito un container alla deriva, ripara la falla e libera lo scafo dall'acqua imbarcata. Accomodato il danno, riprende la navigazione minacciata da lontano da nuvole nere. Abile e previdente, si organizza per affrontare la tempesta che, forte e implacabile, ha la meglio sull'imbarcazione. Rovesciato, precipitato in mare, riemerso, arrampicato, scivolato, ferito, l'uomo getta in acqua un natante gonfiabile, attendendo che il vento e le onde si plachino. L'indomani sotto un sole timido recupera suppellettili, generi alimentari e oggetti di navigazione, guardando mestamente affondare la sua barca a vela. Munito di sestante e di saldo coraggio, si barcamena, calcolando la sua posizione sulla mappa nautica. Invisibile alle navi e ai mercantili che incrociano la sua rotta, non si arrende alla natura e alle incessanti tempeste, rispondendo alla sua collera e rovesciando i suoi rovesci.
All is Lost è una storia di permanenza, la permanenza di un uomo in mare che si scontra con la fiera irriducibilità della natura. Diversamente dal capitano Achab (Moby Dick) e dal capitano Aubrey (Master and Commander), l'uomo senza nome di Robert Redford non ha balene bianche o fregate da inseguire per placare l'ossessione. Altrimenti ancora da Pi, il ragazzo indiano e naufrago di Ang Lee, il protagonista non ha una controparte con cui condividere l'esistenza e pochi metri di spazio. Di lui non sappiamo nulla se non le poche parole affidate al mare e allo spettatore, con cui si scusa giurando di averci provato. Perché a vivere lui ci ha provato davvero, resistendo in un oceano sempre più privo di mondo e delle cose perdute del titolo. Opera seconda di J.C. Chandor, All is Lostdura due ore ed è occupato da Robert Redford, completamento solo e 

domenica 1 dicembre 2013

Tipologie di armi e scafi a vela

Armi e scafi distinguono i vari tipi di imbarcazioni a vela.
  • Cat
  • Sloop
  • Cutter
  • Ketch
  • Yawl
  • Goletta
  • Brigantino

sabato 30 novembre 2013

Previsioni Meteo Marine GRIB mondiali gratis sul tuo PC


Vorresti poter creare da solo sul tuo PC Carte Meteo dettagliate di qualsiasi area geografica al mondo, con previsioni a 7 giorni basate su dati Meteo GRIB originali aggiornati ogni 6 ore ?

Grazie a GRIB.US, una società USA che ha messo gratuitamente a disposizione di tutti sia i dati meteo GRIB, che l'ottimo programma Ugrib, puoi da solo rapidamente selezionare una qualsiasi area geografica di tuo interesse, scaricare gli ultimi dati aggiornati, e visualizzare immediatamente le carte con le previsioni meteo con tanto di

Segnali Sonori


Dispositivi:
< 12 m: tromba o sirena

12 m o più: fischio (tromba, sirena) e campana a prora
100 m o più: campana a prora e gong a poppa.

venerdì 22 novembre 2013

Fusi orari


I planisferi sono delle carte dove è disegnata tutta la Terra, e su cui vengono indicati i meridiani, i paralleli e i fusi orari.

Le comunicazioni durante la MiniTransat

Alle 9.00 UTC dalla radio parte una musica, serve per sintonizzare la frequenza del segnale. Dopo 5 minuti inizia la VACATION con il comitato della corsa.

La Vacation è quindi l’unico contatto a terra consentito durante la Mini Transat, attraverso il quale l’organizzazione trasmette, a tutti i regatanti, le pozioni dei primi della flotta e, cosa più importante, le previsioni meteo.

Il percorso copre uno tratto di mare molto ampio e come abbiamo visto le imbarcazioni si possono trovare a centinaia di miglia l’una dall’altra. In questo caso le condizioni meteo possono essere differenti a seconda della zona in cui ci si trova.

Per convenzione gli oceani e i mari sono divisi in zone per il bollettino meteo (vedi foto).


Quindi ogni mattina Michele, all’orario stabilito, ascolta il comunicato della Vacation e, prendendo appunti,

La MiniTransat

La MiniTransat è una storica regata Atlantica che si svolge ogni due anni, in solitario su imbarcazioni della lunghezza di sei metri e cinquanta.
Creata nel 1977 dall’inglese Bob Salmon, la Transat 6.50 è la risposta al gigantismo finanziario e ultra tecnologico delle regate transoceaniche che si corrono con barche dai costi iperbolici, e che lasciano meno spazio alla componente umana e alle capacità individuali.

Si racconta, ma forse è solo leggenda, che

martedì 19 novembre 2013

Nozioni di meteorologia nautica

Generalità

La meteorologia è quella scienza che studia i fenomeni fisici che avvengono ed interessano l'atmosfera. 
L'atmosfera è quel miscuglio di vari gas, di vapore acqueo e di pulviscolo atmosferico, che circonda la nostra Terra. Di essa la parte che maggiormente interessa è la parte bassa, quella che viene chiamata Troposfera.
La Troposfera ha uno spessore di circa 18 chilometri all'Equatore e si riduce a 7 chilometri al di sopra dei poli.
La Troposfera contiene la maggior parte del vapor acqueo, del pulviscolo atmosferico ed è sede dei moti convettivi dell'aria. 
Argomenti trattati:

  • La meteorologia sinottica
  • La pressione atmosferica e le isobare
  • La temperatura dell'aria
  • L'umidità dell'aria
  • La masse d'aria
  • Le nubi
  • Il vento e le brezze
  • I fronti
  • Gli strumenti meteorologici
  • I bollettini meteorologici

La meteorologia sinottica

La meteorologia sinottica è la parte della meteorologia che studia

giovedì 14 novembre 2013

E’ partito l’ultimo atto della Mini Transat 2013

Mini Transat 2013 - Start of the Sada to Poine a Pitre Mini Transat race 13 November 2013. 747 Giancarlo Pedote attualmente in testa alla regata
Sono partiti alle 9 e 37 di ieri per una tappa unica: da Sada in Galizia fino a Pointe a Pitre in Guadalupa passando un cancello a Puerto Calero alle Canarie. La bellezza di 3.700 miglia di oceano. Da soli, a bordo di bolidi di 6 metri e mezzo, senza GPS cartografico, senza telefono satellitare, solo con un VHF per comunicare con le barche appoggio che seguono la flotta. Lo stretto indispensabile. Proprio come ha scritto Francesca Pradelli nel Fatto Quotidiano l’altro ieri: “una delle ultime grandi avventure di mare“. E non c’è molto da aggiungere.
Una grande avventura e anche una regata sempre più combattuta. E questa 19ma edizione in formato maxi è partita così, a tutta velocità con il coltello tra i denti. La flotta che si trova al largo di Porto questa mattina ha divorato qualcosa come

domenica 10 novembre 2013

Tabella riepilogativa delle dotazioni di sicurezza

 


Mezzi di salvataggio e dotazioni di sicurezza minime da tenere a bordo delle imbarcazioni e natanti da diporto in relazione alla distanza dalla costa o dalla riva

mercoledì 6 novembre 2013

Rilevamenti per la navigazione costiera

La navigazione stimata non garantisce di conoscere con sicurezza il luogo in cui la barca si trova. Molto sono le distorsioni che possono rendere la navigazione stimata imprecisa:
- gli strumenti sono imperfetti;

- sono possibili errori nel loro uso;

- lo scarroccio e la corrente comportano deviazioni dalla rotta

- il moto ondoso rende il percorso della barca sull'acqua maggiore dell'effettivo spostamento rispetto al fondo del mare, cosicchè il log può dare informazioni imprecise sulle distanze percorse

- la velocità della barca non è costante, soprattutto a vela.

Per tutti questi motivi, è stato calcolato che anche il miglior equipaggio dopo 48 ore di navigazione stimata può trovarsi in un intorno di 40 mg dal punto stimato. Il rilevamento di punti cospicui sulla costa, quando la navigazione costiera è possibile,

è lo strumento mediante il quale possiamo determinare l'esatta posizione della barca e correggere i dati della navigazione stimata.
Perchè un punto cospicuo possa originare un rilevamento è necessario che

venerdì 1 novembre 2013

Declinazione e Deviazione Magnetica


La bussola magnetica (la bussola nautica)
a.     Magnetismo terrestre
I due poli (Polo Nord magnetico e Polo Sud magnetico) sono situati in prossimità dei due poli geografici (ma non coincidono con essi). La loro posizione non è fissa nel tempo, varia molto lentamente nel giro di decenni. Attualmente il Polo Nord magnetico si trova sull’Oceano Artico in prossimità delle coste nord-occidentali del Canada (approssimativamente 78°N – 103°W nel 1992) e tende a spostarsi verso le coste della Siberia orientale. Le linee di forza del campo magnetico sulla superficie terrestre convergono verso i poli magnetici e sono orientate dal Polo Sud magnetico verso il Polo Nord magnetico. Riferendosi ai poli magnetici, per similitudine, si può in qualche modo parlare di meridiani magnetici ed analogamente di paralleli magnetici ed Equatore magnetico. Gli aghi magnetizzati delle bussole magnetiche, tendono ad allinearsi con le linee di forza del campo magnetico terrestre e quindi con i meridiani magnetici ed indicano la direzione del Polo Nord magnetico.
Le linee di forza del campo magnetico terrestre variano la loro inclinazione rispetto al piano orizzontale in relazione alla latitudine magnetica dell’osservatore.
L’inclinazione, rispetto al piano orizzontale, delle linee di forza del campo magnetico terrestre è zero all’Equatore magnetico e cresce progressivamente quasi fino a 90° in prossimità dei poli.

Fanali e Segnali


Durante la navigazione è importante riuscire a determinare la posizione di altre navi e poterne quindi determinare rotta e velocità, di giorno è più semplice determinare questi fattori ma la notte, o in condizioni di scarsa visibilità risulta meno semplice.
Determinare questi fattori è fondamentale al fine di stabilire chi ha precedenza di rotta in caso di rotta di collisione.
Di norma le imbarcazioni a vela hanno precedenza sulle imbarcazioni a motore, e le imbarcazioni con limitata manovrabilità (compresa la difficoltà di manovra) o che svolgono determinata attività quali pesca, rilievi idrografici, posa di cavi etc... hanno precedenza sulle imbarcazioni in normale assetto di navigazione.
É per questo motivo che nasce la necessità di poter distinguere le varie situazioni sia di giorno, usando appositi segnali di colore nero, sia di notte, usando le luci di via o fanali di via o anche fanali di navigazione.
Ogni nave che naviga di notte ha l'obbligo di mostrare luci atte a segnalare :
  1. la presenza e la direzione approssimata
  2. lunghezza e tipo di propulsione
  3. tipo di attività svolta
Le luci vanno accese dal tramonto all'alba e in situazione di scarsa visibilità, in quest'ultimo caso una nave si deve manifestare anche con opportuni segnali acustici.
I sistemi di segnalamento sono:
  1. fanali di via e segnali diurni, devono essere mostrati dalle navi in normale assetto di navigazione.
  2. Fanali e segnali diurni speciali, devono essere mostrati dalle navi che hanno particoloari difficoltà di manovra o che sono in procinto di svolgere attività lavorative o con il sistema di governo in avaria.
  3. Segnali acustici, devono essere usati in caso di nebbia (scarsa visibilità) e di manovra
Una nave è considerata in navigazione se non è ormeggiata o incagliata.
I fanali di via sono luci che consentono ad una nave di farsi vedere, devono essere accesi dal tramonto all'alba quando la nave è in navigazione, sono di tre tipi: laterali, di coronamento e di testa d'albero.

fanali laterali sono sistemati, uno a destra colore verde e uno a sinistra colore rosso entrambi coprono un settore di 112°.5 a partire dalla prua (asse longitudinale).
Fanale di coronamento a luce bianca rivolto verso poppa e copre un settore di 135°, la somma dei tre fanali 112°.5 + 112°.5 + 135° = 360° coprono tutto l'orizzonte in modo che almeno una luce sia sempre visibile.
Fanale di testa d'albero rivolto verso prua a luce bianca copre un settore di 225° equivalente alla somma dei fanali di via 112°.5 x 2. Sono mostrati solo dalle navi a propulsione meccanica, quindi anche dalle barche a vela se navigano a motore (anche se hanno le vele spiegate).
Navi di lunghezza inferiore a 50 metri ne hanno solo uno se di lunghezza superiore a 50mt ne hanno due posti su strutture differenti e ad una altezza verticale di 4,5mt l'una dall'altra.
Le navi di lunghezza inferiore a 20mt possono raggruppare

venerdì 25 ottobre 2013

Latitudine e Longitudine


Avete visto la foto qui a sinistra? Strano tatuaggio eh? Già… La ragazza in questione ha avuto un’idea molto originale: si è fatta tatuare sul braccio sinistro le coordinate geografiche dei luoghi in cui sono nati i suoi 4 figli. Di chi si tratta? Non vi distraete! Cerchiamo di capire piuttosto come si interpretano quei numeri, che è lo scopo di questo articolo.
Incominciamo innanzitutto con un po’ di basi di cartografia, giusto per rinfrescarci la memoria.
Le coordinate geografiche che ci permettono di risalire ad un punto esatto sulla superficie terrestre (ma non solo) sono una coppia di numeri che esprimono latitudine e longitudine.
La latitudine esprime la distanza angolare dall’equatore. L’equatore ha una latitudine di o°, il valore di latitudine aumenta man mano che ci avviciniamo ai poli , i quali hanno una latitudine di 90° (positiva per il polo Nord: +90°, negativa per il polo Sud: -90°).  I paralleli, ovvero le linee parallele all’equatore che troviamo generalmente disegnate sulle cartine geografiche, sui mappamondi ecc, non sono altro che punti aventi la stessa latitudine : i punti lungo uno stesso parallelo hanno quindi lo stesso valore di latitudine.
La longitudine, invece,

Ortodromia e lossodromia


La navigazione avviene su una superficie sferica ma il carteggio si fa svolge su una superficie piana, quindi è il caso di approfondire alcune nozioni.
Ortodromia: Questo è il percorso più breve per andare da un punto ad un altro della superficie terrestre, purtroppo però non si può seguire usando la bussola.

Se consideriamo due punti A e B sulla superficie terrestre il percorso più breve che li unisce giace su l'arco di cerchio massimo che passa per questi due punti e ha un angolo inferiore a 180°.
Se prendiamo un piano passante per i due punti A e B e il centro della terra O questo intersecherà la superficie terrestre creando un cerchio massimo, l'arco inferiore a 180° è la rotta ortodromica da seguire, purtroppo come abbiamo detto non è possibile usare la bussola per seguire questa rotta in quanto l'angolo varia continuamente, inoltre seguendo questa rotta si potrebbero raggiungere latitudini elevate non navigabili per problemi quali ghiacciai galleggianti, venti avversi, mare tempestoso, ecc...

Particolari ortodromie sono

La carta nautica (o proiezione) di mercatore

Carta originale con proiezione di Mercatore del 1569
La proiezione di Mercatore (geografo e cartografo fiammingo) ha risolto il problema di rappresentare su una superficie piana (un foglio di carta)  i punti presenti sulla sfera terrestre rendendo però i meridiani paralleli tra di loro (mentre nella realtà non lo sono perché convergono ai due poli).
La carta di Mercatore inoltre ha la caratteristica di presentarci meridiani (linee immaginarie con direzione Nord-Sud) e paralleli (linee immaginarie Est-Ovest) sempre perpendicolari tra di loro, ovvero sempre con angoli retti di 90°.
La caratteristica che permette di avere su tutta la carta sempre lo stesso rapporto tra gli angoli rispetto agli angoli in situazioni reali sulla terra si chiama ISOGONIA ed è una caratteristica fondamentale della

venerdì 23 agosto 2013

Misure del vento, Rosa dei venti e velocità

scala BEAUFORT

velocità del vento ad una altezza di 10 m su terreno piatto
gradovelocità (km/h)tipo di ventovelocità
(nodi)
 
caratterivelocità (m/s)
00 - 1calma0 - 1il fumo ascende verticalmente; il mare è uno specchio.< 0.3
11 - 5bava di vento1 - 3il vento devia il fumo; increspature dell'acqua.0.3 - 1.5
26 - 11brezza leggera4 - 6le foglie si muovono; onde piccole ma evidenti.1.6 - 3.3
312 - 19brezza7 - 10foglie e rametti costantemente agitati; piccole onde, creste che cominciano ad infrangersi.3.4 - 5.4
420 - 28brezza vivace11 - 16il vento solleva polvere,foglie secche,i rami sono agitati; piccole onde che diventano più lunghe.5.5 - 7.9
529 - 38brezza tesa17 - 21oscillano gli arbusti con foglie; si formano piccole onde nelle acque interne; onde moderate allungate.8 - 10.7
639 - 49vento fresco22 - 27grandi rami agitati, sibili tra i fili telegrafici; si formano marosi con creste di schiuma bianca, e spruzzi.10.8 - 13.8
750 - 61vento forte28 - 33interi alberi agitati, difficoltà a cmminare contro vento; il mare è grosso, la schiuma comincia ad essere sfilacciata in scie.13.9 - 17.1
862 - 74burrasca moderata34 - 40rami spezzati, camminare contro vento è impossibile; marosi di altezza media e più allungati, dalle creste si distaccano turbini di spruzzi.17.2 - 20.7
975 - 88burrasca forte41 - 47camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie di schiuma e spruzzi, sollevate dal vento, riducono la visibilità.20.8 - 24.4
1089 - 102tempesta48 - 55rara in terraferma, alberi sradicati, gravi danni alle abitazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio.24.5 - 28.4
11103 - 117fortunale56 - 63raro, gravissime devastazioni; onde enormi ed alte, che possono nascondere navi di media stazza; ridotta visibilità.28.5 - 32.6
12oltre 118uragano64 +distruzione di edifici, manufatti, ecc.; in mare la schiuma e gli spruzzi riducono assai la visibilità.32.7 +

La velocità del vento viene misurata con l'anemometro, ed espressa in km/h e viene descritta dalla scala di Beaufort, che prende il nome dall'ammiraglio britannico Francis Beaufort (Navam 1774-1857) addetto al servizio idrografico. Egli nel 1806 propose

martedì 20 agosto 2013

Timone elica a mano per barche

 

O questo timone elica con propulsione a mano, trovato su un sito russo, che più che un'elica sembra che manovri una pinna  funzionerebbe??...forse con Swarzenegger al timone!!...se qualcuno se lo autocostruisse mi faccia sapere commentando qui il risultato ottenuto. Grazie. Di seguito la traduzione diretta dal russo:
Per il movimento della luce galleggiante in acqua invece suggerirei di usare la mano pagaie Lastovo mover. Può essere facilmente smontato in quattro parti, in un piccolo ingombro.Dimensioni dei particolari che dipendono dalle dimensioni della barca.
Abbiamo fatto un tale motore per l'impiego su barca yawl e "Bean 2" lunghezza di 8 metri della gamba d'appoggio 1, 2 e tirare la leva 3 del propulsore aveva una lunghezza di 1000 mm, in fibra di vetro fin 4 700 x 800. Le prime tre parti sono in acciaio inossidabile tubo 20 mm di diametro. A Yale abbiamo la stessa velocità i remi, ma moveruomo che lavora da solo.
 
Per le barche più piccole e di propulsione possono essere fatti più piccoli e leggeri. Oltre al vantaggio dalle sue pale compattezza è quello che viene utilizzato per il movimento di un braccio e di un uomo siede di fronte alla rotta dell'imbarcazione, interrompere pinne creati con

lunedì 12 agosto 2013

Pesca a Traina silenziosa in barca a vela

Circola ancora la voce secondo la quale le barche a vela non sarebbero adatte per praticare la pesca sportiva. Niente di più sbagliato! Direi anzi che, per alcuni tipi di pesca dilettantistica mediterranea, la vela è addirittura più funzionale di molti quotatissimi fisherman con doppia e potente motorizzazione. Perché? 


Perché le barche a vela:
Circola ancora la voce secondo la quale le barche a vela non sarebbero adatte per praticare la pesca sportiva. Niente di più sbagliato! Direi anzi che, per alcuni tipi di pesca dilettantistica mediterranea, la vela è addirittura più funzionale di molti quotatissimi fisherman con doppia e potente motorizzazione. Perché? Perché le barche a vela:
  • hanno quasi sempre motori ausiliari diesel aspirati di potenza non eccessiva tale cioè da consentire andature lentissime (1-2 nodi) ottimali per la traina costiera con esca naturale, ovvero un po' più sostenute (3-6 nodi) potenzialmente buone per tutti gli altri tipi di traina;
  • durante le crociere, soprattutto se di lungo corso, navigano sovente con o senza motore alla velocità giusta (4 o più nodi) in acque lontane e spesso inesplorate agli effetti del trolling e ove sono possibilissimi incontri entusiasmanti con i pelagici di altura (tonni, alalunghe, aguglie imperiali, ecc.); ovvero in bacini costieri privilegiati (isole e arcipelaghi) ove è tutt'altro che improbabile centrare bersagli di alto pregio sportivo e gastronomico come le palamite combattive e i dentici squisiti;
  • sono in grado di garantire, grazie alla loro opera viva, notevolmente pronunciata, una stabilità senza confronti nell'azione di pesca a bolentino e in drifting; in verità la seconda un po' penalizzata a causa delle sartie che limitano la libertà di movimento e della mancanza del seggiolino da combattimento;
  • salvo poche controindicazioni possono essere agevolmente attrezzate per la pesca, in particolare per la traina.


Sarebbe bello catturare un bel pesce e poi cucinarlo e gustarlo sulla propria amata barca...anche perchè ogni ora che passa

sabato 10 agosto 2013

Le precedenze in mare

ROTTE PARALLELE- Quando due unità hanno due rotte parallele o parallele ed opposte devono continuare la loro rotta senza effettuare alcuna manovra






ROTTE OPPOSTE TRA DUE UNITA' A MOTORE - Quando due unità a motore si vanno incontro con rotte opposte o quasi, ognuna deve accostare a dritta in moda da passare sulla sinistra dell'altra.  






giovedì 8 agosto 2013

53° Salone Nautico Internazionale di Genova - Dove iniziano le storie di mare...

Per l'edizione 2013 il Salone Nautico vuole raccontare tutte le storie che attraversano il mare.
I lavori, le passioni, le libertà che il mare ispira trovano ampio spazio sul sito www.storiedamare.it #storiedamare
 

mercoledì 7 agosto 2013

Pesci dei fondali Pisano e Livornese

Ma quanti e quali tipi di pesce si possono incontrare nelle acque davanti alla costa di Pisa e Livorno? Se lo sono chiesto in parecchi dopo gli avvistamenti negli ultimi anni di specie pescate “non di casa nostra”, oppure solo viste da subacquei e pescatori. Ecco, allora, che si rende necessario chiarire quanti e quali specie di pesci possiamo incontrare e, se, per caso,  come si chiede qualcuno, possano in qualche occasione essere pericolosi.   Per stilare una lista delle specie di pesci che più amano frequentare le nostre acque è necessario distinguere il sottocosta dalle isole: questo per evitare di menzionare pesci (come magari le ricciole) che assidue frequentatrici ad esempio dell'isola d'Elba o Capraia possono venire confuse come “pesci facilmente trovabili” nel sottocosta, il che non è (purtroppo) assolutamente vero. 
 Nel sottocosta livornese, non considerando le isole, e le specie di piccola taglia, in ordine di frequenza di incontri e menzionando solo alcune delle più importanti specie
si possono incontrare:
Due muggini ripresi nelle
acque della Meloria
Cefalo o muggine   ( ordine Perciformi  - famiglia Mugilidi - nome scientifico Mugil cephalus )
In diminuzione il numero degli esemplari che in alcuni casi possono avere carni eccellenti (cefalo dorato). Discorso a parte per gli innumerevoli esemplari che vivono dentro il porto di Livorno.






Salpe nel mare livornese
Salpa    ( ordine Perciformi - famiglia Sparidi - nome scientifico Sarpa salpa )
Non sembra risentire del depauperamento ittico che ha interessato negli ultimi anni quasi tutte le specie del sottocosta; si trova dappertutto meno che su fondali sabbiosi, ha carni non molto buone, impossibili da mangiare per gli esemplari catturati vicino al porto.